Politiche femminili


Si è già fatto ampio riferimento alle ridotte capacità di spesa legate in pari misura alla crisi globale e alle dissennate scelte finanziarie del governo. Quando la coperta è più corta a pagare è sempre la voce legata alle politiche femminili, dimenticando che l’Italia e la Liguria sono molto distanti dal raggiungimento della parità di genere in molti settori (dal tasso di occupazione fissato dall’UE almeno al 60%, ora è attorno al 40%, alla rara presenza nei ruoli apicali della politica, della finanza dell’economia. Pur dimostrando le donne risultati brillanti nello studio e nei concorsi.
Le dinamiche familiari e demografiche oggi fanno ricadere prevalentemente sulle spalle delle donne l’assistenza di anziani (sempre più numerosi per l’allungamento della vita media) e di minori in famiglie monogenitoriali.
La flessibilità occupazionale (legge 30) ha reso proprio le donne più vulnerabili e ricattabili.
Ma l’attenzione alla condizione femminile non nasce solo da una richiesta di equità, che gli stessi articoli 3 e 51 della Costituzione e 2 dello Statuto Regionale impongono se pur disattesi, piuttosto, guardando ai dati economici, i Paesi a più alta occupazione femminile (e paradossalmente anche a più alta natalità) sono quelli più ricchi. Gli economisti hanno dimostrato che l’incremento del P.I.L. può essere possibile solo aumentando l’occupazione femminile (tanto bassa nel nostro Paese che dopo di noi solo Messico e Turchia): il lavoro femminile induce un incremento del 15% in più nell’occupazione generale rispetto al lavoro maschile.
Le nostre candidate s’impegnino pertanto:
a realizzare una ricerca e uno studio per conoscere la reale situazione femminile nel nostro territorio (in merito all’istruzione, all’occupazione, alla fruizione dei servizi e dei diritti di cittadinanza).
a formulare un Piano Regolatore dei Tempi per conciliare lavoro di produzione e lavoro di cura e per favorire i diritti di cittadinanza delle donne
a sviluppare quei servizi alla persona con una scala di priorità utile a favorire un’autentica libertà di scelta delle donne.
Donne: cittadine attive e libere
Elezioni amministrative 2009

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