21 gennaio 2010
“Dalla scuola dell’accesso alla scuola del successo”


La Regione Liguria nella passata legislatura ha contribuito con la legge 15 dell’8 giugno 2006 e con i successivi provvedimenti (che hanno visto elevarsi di oltre l’85% gli stanziamenti passando dai 45.248.000,00 euro della Giunta Biasotti ai 64.173.000,00 della Giunta Burlando) a rendere effettivo l'accesso a tutti i gradi del sistema scolastico e formativo, realizzando sul principio della sussidiarietà interventi e azioni differenziate per i percorsi scolastici della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e secondaria, per l'Università e per i percorsi di formazione lungo tutto l'arco della vita.
Ciò ha reso possibile alla nostra Regione avvicinarsi moltissimo ai parametri dettati a Lisbona dal Consiglio Europeo nel marzo 2000 che pongono il dato della scolarizzazione come obiettivo strategico “per un’economia più competitiva e dinamica, basata sulla conoscenza, in grado di realizzare una crescita sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”.
Tutti i dati (abbandono, dispersione, scolarizzazione, formazione permanente) pongono la Regione Liguria nei primi dieci posti (7°)nella graduatoria delle Regioni italiane per obiettivi raggiunti.
Ora si tratta di compiere uno scatto di reni più ambizioso perché le riforme attuate hanno garantito l’accesso, ma non sempre il successo scolastico e spesso la scuola ha mancato l’attesa delle classi più svantaggiate di rappresentare “l’ascensore sociale” capace di offrire una chance ad ogni meritevole.
Il successo scolastico ha continuato a premiare le classi privilegiate, senza modificare, se non in parte, il profilo d’ingresso. Questo è uno spreco che il nostro Paese non si può permettere se vuole entrare nella società europea della Conoscenza dalla porta principale e non attraverso la strada laterale della concorrenza sleale del lavoro nero, dell’economia sommersa o peggio criminale …..
Istruzione e formazione dei cittadini vero motore per il cambiamento, per lo sviluppo, per la lotta all’esclusione sociale, per il miglioramento della qualità della vita, per la crescita democratica e, infine, come migliore investimento per la sicurezza del nostro paese: Il tema della formazione attraversa tutte le questioni fondamentali, dallo sviluppo economico al livello di civiltà e di benessere di una società.
Le proposte del PD tendono pertanto verso un duplice obiettivo:
attenuare l’effetto inaccettabile dei tagli indiscriminati caduti come una mannaia ideologica sulla scuola, avallando riferimenti passatisti e contraddittori (come nella legge 169/08) alcuni simbolici (il grembiulino) altri di merito (maestro unico, voto in condotta,..) confondendo il desiderio diffuso di più autorevolezza con progetti autoritari.
Integrare con progetti mirati e innovativi quel percorso virtuoso della Regione Liguria verso un reale raggiungimento degli obiettivi previsti all’art. 3 della Costituzione Italiana e dall’art. 2 dello Statuto della Regione Liguria.
Ciò sarà favorito dal nuovo assetto istituzionale che, a seguito delle modifiche all’art. 117 del Titolo V della Costituzione, assegna alle Regioni “la potestà esclusiva su istruzione e formazione” fatta salva da una parte l’autonomia delle istituzioni scolastiche e della ricerca scientifica e tecnologica e dall’altra la determinazione dei principi fondamentali riservata alla legislazione dello Stato.
VALUTAZIONE
Il primo punto, sollecitato nei diversi gruppi e seminari di discussione, attiene alla necessità di realizzare modelli di valutazione capaci di indicare criteri che tengano in considerazione i molteplici fattori condizionanti e le diverse responsabilità di tutti gli attori della Comunità educante. La Regione dovrebbe collaborare alla creazione di un’agenzia o di un osservatorio capace di fornire strumenti oggettivi di valutazione delle offerte formative e dei risultati ottenuti, oltre che un monitoraggio della spesa e della qualità dei servizi, dell’edilizia scolastica e dello stato di eliminazione delle barriere architettoniche, dei progetti finalizzati alla formazione permanente degli adulti, dei detenuti, dei minori degenti, delle riconversioni e delle riqualificazioni professionali di drammatica attualità per la crisi economica in atto. La puntuale conoscenza dello stato delle cose deve permettere una più efficace riorganizzazione della spesa con ricadute positive sul contenimento dei costi e dei tempi burocratici, individuando i percorsi più virtuosi da utilizzare come modelli. Questo processo risulta indispensabile anche al fine di programmare, come vedremo di seguito, gli interventi in favore delle eccellenze e del merito (art. 11 e 59 L.R. 15/2006), dell’educazione permanente (art.13), in favore delle sedi disagiate e montane, dell’inserimento degli alunni portatori di handicap, per favorire il raccordo scuola e imprese e per tutti gli altri obiettivi contenuti nell’art.2 della legge reg. 15/2006.
AUTONOMIA SCOLASTICA
La Regione favorirà un accordo–quadro fra Stato e Regioni per il sostegno alle politiche per la gestione dell’offerta formativa e per costruire il governo scolastico dell’Autonomia a sostegno di reti e comitati gestionali di poli scolastici. Il nuovo assetto impone una rivisitazione del sistema scolastico e amministrativo per affrontare le nuove e più complesse sfide educative. Anche andando velocemente alla sostituzione delle funzioni ministeriali, ancora centralizzate, con funzioni regionali decentrate (sostituzione, non aggiunta), per evitare lungaggini e inutili doppioni e sprechi di risorse.
L’autonomia vive se ha risorse. Spesso la scuola è chiamata giustamente a realizzare, in presenza di emergenze sociali, progetti educativi qualificanti aggiuntivi, ma questi prendono vita a spese delle risorse interne (di tempo, di personale e di strumenti operativi), comprimendo di fatto l’offerta formativa e la normale programmazione scolastica. In particolare si fa riferimento a progetti educativi riguardanti ad esempio:
L’educazione stradale (per far fronte alla tragedia dei giovani vittime di incidenti)
L’educazione sanitaria (alimentare, corretto uso dei farmaci, prevenzione delle tossicodipendenze, prevenzione delle malattie sessuali, ecc…)
L’educazione ambientale (raccolta differenziata dei rifiuti, risparmio energetico e corretto utilizzo di acqua, suolo e aria)
L’educazione alla sicurezza sul lavoro
L’integrazione dei migranti attraverso la collaborazione di mediatori culturali
e tutte le altre emergenze. La Regione favorirà l’autonomia dell’offerta formativa delle scuole mettendo a disposizione di progetti qualificanti quelle risorse e quegli incentivi che soli possono trasformare il concetto di autonomia in pratica possibile e reale. Per ogni progetto verrà individuato un tutor fra il personale docente se in possesso di competenza specifica, premiandolo con incentivi economici o potrà essere dato incarico a personale esterno qualificato.
L’autonomia sarà sostenuta anche favorendo e, dove possibile, ampliando la quantità e la qualità dei corsi di Istruzione Superiore post-diploma, collegandoli più strettamente al territorio.
ECCELLENZE
Per quanto riguarda il sostegno ai più meritevoli si cercherà di riparametrare i criteri (previsti agli artt. 11 e 59) favorendo gli alunni provenienti da quartieri più degradati, da condizioni di disagio ambientale e familiare, penalizzati da lontananza e servizi di trasporto più disagevoli, premiando di più in termini di reddito le famiglie più numerose, non riducendo il criterio al solo dato reddituale purtroppo spesso inattendibile posta l’alta incidenza dell’evasione fiscale nel nostro paese, oltre, naturalmente a quello delle medie di profitto scolastico.
La Regione premierà inoltre con viaggi e con materiale didattico i progetti finalizzati:
all’integrazione europea
alla comprensione dei grandi eventi storici dell’umanità (olocausto, foibe, ecc…)
alla conoscenza delle tradizioni, delle bellezze paesaggistiche e monumentali della Liguria.

SCUOLE DISAGIATE E DI MONTAGNA
Più dell’80% del suolo ligure è collinare e montano. La presenza delle scuole in zone marginali e disagiate favorisce la permanenza dei presidi umani e diventa una grande questione regionale (e anche nazionale) posto che la desertificazione di quelle zone può rappresentare un grave rischio per l’equilibrio territoriale, ambientale, economico e abitativo di tutto il territorio. L’art. 9 e l’art. 20 al fine di favorire la permanenza sul territorio degli allievi, delle allieve e delle famiglie nelle zone montane o svantaggiate e con l'obiettivo di evitarne lo spopolamento, prevedono da parte della Regione Liguria la possibilità di sostenere progetti sperimentali. A tal fine si propone di attribuire alle scuole di montagna lo status di presidio socio-culturale con
Servizio di biblioteca aperta al pubblico e eventualmente itinerante
Attività culturali (musica, teatro, folklore locale e tradizionale).
integrandone pertanto i finanziamenti con contributi aggiuntivi .
FORMAZIONE PROFESSIONALE
La regione si sottrarrà per quanto possibile alla riduzione degli anni di formazione obbligatoria, favorendo l’integrazione tra istruzione e formazione professionale e accompagnando i percorsi di apprendistato con percorsi formativi obbligatori, perché i cittadini più formati sono anche più consapevoli e più capaci di maggiore adattamento ai cambiamenti strutturali del mondo produttivo e di una società multietnica. L’attivazione dei corsi dovrà tener conto delle vocazioni socio-economiche del territorio. Particolare attenzione sarà data ai corsi di:
Logistica (data la futura realizzazione ad es. della piattaforma di Vado)
Cantieristica
Filiera del legno (entroterra)
Turismo
Energia (vista anche la nascita del Distretto energetico nel Campus universitario savonese)EDILIZIA SCOLASTICA E RESIDENZE PER STUDENTI
Nella nostra Regione risultano fortemente carenti le strutture ricettive per studenti e alunni. La Liguria non viene percepita come polo di attrazione dalla popolazione studentesca di altre regioni e spesso i nostri stessi studenti preferiscono emigrare verso siti scolastici e universitari più lontani, ma più attrezzati dal punto di vista ricettivo. Ecco perché le strutture presenti sul territorio come il Campus Savonese devono trovare il giusto riconoscimento e altre strutture devono affiancarsi.
Vanno risolte rapidamente le situazioni di sofferenza di alcuni poli scolastici come quello di Albenga
UN PATTO PER LA SCUOLA
Organizzazioni Sindacali e Datoriali, enti pubblici e privati operanti nel settore formativo, C.C.I.A.A. e EE.LL. A.S.L. Istituzioni Scolastiche e professionali, e tutte le Agenzie educative variamente presenti sul territorio devono tutti insieme realizzare un “Patto per la scuola e per la formazione” in Liguria per vincere la sfida di un mondo che si configura sempre più come una Società globale della Conoscenza e che si costruisce intorno ad una Economia della Conoscenza sempre più avanzata e competitiva.
Va assicurata ad ogni individuo la possibilità di far emergere le proprie potenzialità, il proprio diritto alla dignità umana, alla autorealizzazione come persona, come cittadino e come lavoratore.

PROPOSTE PER LA SCUOLA