Ricordi

Srotolo la matassa dei ricordi.
(I ricordi stancano, ti contendono al sonno ristoratore)
Piano, con pudica passione
recito ancora i grani di un rosario
d’insulti e di abbandoni
inanellati nel filo dei ricordi.
Forzo la stretta
e con stupore inverecondo
fuggo oltre la rete di quest’orto
di foglie secche e petali sgualciti
Cerco parole di poesia
per dare ali al dolore
nel ruolo che mi hai assegnato:
sola
nella Commedia
interprete svogliata e renitente.
Urlo ad un dio assassino e inesistente
se non per tema o alibi a un dolore
troppo pesante da portare soli.
False frasche e cannicci
a darmi ombra e sollievo alla calura.
Altro non è concesso.
Resto in attesa di segnali nuovi.


luglio 2003