Responsabilità
Non ho controprova che andare in coalizione o con accordi elettorali con la
Sinistra Arcobaleno ci avrebbe fatto vincere. Ritengo però comunque
coraggiosa e di alto profilo istituzionale la scelta unilaterale di andare
“liberi”: la semplificazione del quadro politico da tutti auspicata
è ora compiuta grazie a tale scelta.
Abbiamo mostrato al paese senso dello Stato più forte dei nostri interessi
di bottega: ora nasce un governo che potrà e dovrà assumersi
senza alibi (si spera) né infingimenti la responsabilità delle
proprie scelte.
Governo Prodi
Qualcuno ci accusa che questo sia un regalo al principale esponente..; certo
noi non abbiamo fatto come i nostri avversari che prima di andare via hanno
avvelenato i pozzi, incuranti dello sfascio dello stato, gettando nelle gambe
di Prodi:
una legge elettorale che ha consegnato ad ogni singolo mal di pancia diritto
di veto su ciascuna decisione del governo
tante “prime pietre” di infrastrutture non finanziate
il risanamento di una grave infrazione sanzionata da Bruxelles
un debito pubblico in crescita e un avanzo primario praticamente azzerato
pensioni e stipendi dimezzati da una conversione lira-euro senza controlli
che ha trasferito, nel quinquennio berlusconiano a crescita zero, 700 miliardi
dal terzo più povero del paese al terzo più ricco
un degrado morale generalizzato, conseguenza di condoni e ammiccamenti vari
a evasori, affaristi e furbetti del quartierino con le varie calciopoli, vallettopoli
e puttanai vari
purghe bulgare e attacchi virulenti alla libertà di informazione
Quando questa oscena fanfara dei media asserviti potrà essere squarciata,
potremo finalmente permetterci di dire che Prodi e Visco sono stati i due
più grandi servitori dello Stato che questo paese abbia mai avuto e
che abbia mai meritato?
Gli errori
Certo sono stati fatti anche degli errori in questi 20 mesi, non tutti imputabili
però direttamente a Prodi:
l’indulto (per altro di iniziativa parlamentare e non governativa…)
la presidenza del Senato negata all’opposizione (doppio errore visti
i voti risicati al Senato)
la proliferazione oscena dei ministeri e dei sottosegretari
l’incapacità di difendere le tante cose buone che il governo
Prodi andava realizzando.
Se Ferrero e Pecoraro e Diliberto invece di svegliarsi tutte le mattine e
prendere a martellate Prodi avessero speso le stesse energie per spiegare
al proprio elettorato che si stava eliminando l’ICI dal 40% delle case,
quelle popolari, che si stava intervenendo per ridurre progressivamente il
precariato senza sposare il figlio di B., che si stava varando un piano casa
e un piano aiuti per la famiglia e per la non autosufficienza, il prestito
d’onore e il riscatto meno oneroso della laurea, le politiche per l’ambiente….
Se avessero compreso e fatto comprendere che governare non può voler
dire “Fare una scelta di parte”, ma assumere l’obbligo di
risolvere i problemi di tutti i cittadini, anche di quelli con le partite
IVA, ormai maggioranza, in attesa di infrastrutture e di semplificazione,
di materie prime ed energie (in un paese che dipende per l’80% dall’estero),
di un sistema bancario di livello europeo per reggere la concorrenza.
Immigrazione e insicurezza
Abbiamo sentito dalle voci dei cittadini, che il tema della sicurezza, legato
all’immigrazione, ha determinato, prima di ogni altro, il flusso dei
voti. Noi sappiamo che, se gli immigrati abbandonassero di colpo il nostro
paese, crollerebbe per prima proprio la piccola industria del Nord poi l’agricoltura
del Sud e infine non sapremmo più a chi affidare i nostri vecchi e
i nostri bambini, vista la cronica mancanza di servizi alla persona . E’
vero però che è proprio nei quartieri operai e popolari, nei
vecchi centri storici degradati che si consumano le tensioni più gravi
per una contiguità, una promiscuità con disperati e clandestini,
spacciatori e prostitute. Il fenomeno sta assumendo in tutta Europa terreno
di propaganda elettorale a beneficio della destra, da noi reso più
problematico da:
1) il difficile controllo di 12000 km di coste,
2) una legge la Bossi Fini che ha reso più difficile la regolarizzazione
degli onesti lasciati prede, nella clandestinità, di ricatti e delinquenze.
3) una dimensione del lavoro nero che non ha pari in tutto il Continente (lavoro
nero e clandestinità si tengono insieme)
4) un sistema di controlli inefficiente.
Interi quartieri operai a Sesto San Giovanni così come a Mirafiori
hanno scelto la Lega, i suoi messaggi semplici, immediati: “Padroni
a casa propria” Roma ladrona”; anche i fucili sono stati interpretati
metaforicamente quali strumenti di difesa contro i nemici.
Abbiamo bisogno di parlare alla periferia del nostro Paese, usando un linguaggio
semplice, individuare slogan comprensibili, dobbiamo pensare a come possiamo
raggiungere ogni posto, ogni paesino, dobbiamo utilizzare un canale (una radio,
una TV finanziata con qualche sede di circolo in meno) a dimensione locale
a cui tutti i cittadini possano accedere attraverso una linea telefonica per
esprimere i loro dubbi, le loro domande di giustizia, le loro paure (radio
Padania in versione PD?).
Dobbiamo offrire l’immagine di un partito non composto esclusivamente
da addetti ai lavori, dai professionisti della politica o da chi pratica la
politica come lavoro. Questo è ciò che ho sentito chiedere dai
cittadini nella campagna elettorale appena svolta e in quella relativa alle
primarie del 14 ottobre. Non escludo che in qualche misura la costruzione
del PD ci abbia impegnati più a definire questioni tutte interne (statuti,
manifesti, regolamenti) che a coltivare un rapporto più costante con
le paure e le angosce della gente. Per la destra è stato più
facile attribuire queste sofferenze esclusivamente a Prodi: (“Rialzati
Italia”).
Territorialità
Qualcuno ha sottolineato che nella scheda elettorale il simbolo più
antico e quindi più riconoscibile a questo punto è quello della
Lega.
Si poteva forse fare qualcosa di più come investimento elettorale sia
nelle iniziative sia nella espressione di candidati più legati al territorio.
Personalmente non considero dirimente il tema della territorialità
oggi così trendy al punto di prospettare lo spezzettamento del PD.
Certamente pagante per la Lega (possiamo confessare sottovoce che a veder
passare le immagini della spazzatura e dei roghi alla diossina della Campania,
avremmo forse tutti noi votato un referendum per la secessione da regioni
che appaiono restie ad assumersi responsabilità e a rispettare le regole?).
Anche le mafie sono manifestazioni territoriali, ma non auspicabili, per quanto
qualcuno voglia rappresentarle come confraternite di eroi.
Gli impegni futuri
La Lega e Fini hanno seminato terrore per raccogliere voti e vincere, ma ciò
non sarà sufficiente a governare temi complessi come Alitalia, la TAV,
l’EXPO, la spazzatura di Napoli, i Rom, il corridoio 5, il terzo valico….Ora
per quello che ci riguarda si tratta di tallonare la maggioranza, mentre saremo
impegnati a consolidare il PD: le elezioni europee del 2009 (proporzionali)
potrebbero mettere a nudo un voto ancor più magro di quello apparso
il 13/14 aprile (voto utile). Qualcuno ha definito il PD una somma di passati,
noi dobbiamo trasformarlo in una speranza per il futuro.
Angelica Lubrano
Quiliano (SV)