Seguo le vicende relative al tema della laicità che, se non rappresenta forse un argomento di primario interesse, segna comunque il grado di civiltà di un paese.
Premesso che la Chiesa è libera e tale deve rimanere, come ogni congregazione, di indicare ai propri fedeli le linee di comportamento (no al divorzio, no ai rapporti extraconiugali, no all’uso di preservativi, no alla fecondazione assistita, no a ogni forma di eutanasia, ecc… per la chiesa cattolica, così come no alla carne di maiale o al consumo di alcolici, ecc…per l’Islam) e un buon fedele ritengo debba naturalmente attenersi a tali prescrizioni, ma perché non lasciarne la pratica al personale “libero arbitrio” (che darebbe più valore alle scelte individuali) e non alle interdizioni di legge? Obbedire ai precetti della Chiesa per paura della sanzione di legge rende forse più morale il comportamento dell’individuo? E la legge non dovrebbe fermarsi solo alla sanzione di quei comportamenti che procurano danno o nocumento al prossimo e alla società? Quale danno ne deriva a me se il mio vicino di casa vuole divorziare o vuole utilizzare la fecondazione assistita o avere rapporti prematrimoniali o convivere more uxorio con qualcuno o qualcuna? Che danno mi potranno mai procurare gli eventuali diritti riconosciuti a una coppia di fatto? (Ho personalmente una bella famiglia da 41 anni, con due figlie sposate e cinque bellissime nipotine).
Oggi il Vaticano e le gerarchie ecclesiastiche sembrano intervenire con (eccessiva) puntualità su ogni questione del paese, travalicando gli ambiti interni alla chiesa e palesando un malcelato tentativo di condizionamento della sfera politica, che dovrebbe essere il luogo di tutti, anche dei non credenti. Mai forse dai tempi di Pio IX e del suo non expedit la Chiesa è stata tanto invasiva. Personalmente credo che questo secolo trascorso con le sue potenti lotte ideologiche avesse lasciato un po’ ai margini la Chiesa, ma che questo non le avesse nuociuto, perché costretta ad aprirsi ai problemi del mondo e ai bisogni profondi dell’uomo. La chiesa della Liberazione, il cristianesimo sociale sono stati i frutti più preziosi. Ora la grande emozione suscitata dal lungo pontificato di Giovanni Paolo II , mescolata ultimamente alla paura dilagata dopo l’11 settembre e la diffusione del terrorismo di matrice islamica hanno fatto crescere in modo esagerato il prestigio e quindi la capacità di interdizione della Chiesa, accrescendo in modo esagerato la sua voglia di potere temporale .

Angelica Lubrano
Quiliano (SV)

ANCORA SULLA LAICITA'