LA SCISSIONE SILENZIOSA
Le primarie sono finite ormai da più di un mese. Il risultato non è quello per il quale noi ci siamo impegnati, ma la nostra cultura democratica ci impone di riconoscere e rispettare i risultati del congresso.
Per molti militanti di sinistra, invece, la delusione, ma più ancora l’irriducibilità di certe scelte strategiche del neosegretario, con i  valori coltivati per tutta una vita politica, e un’analisi dei fatti del tutto diversa da quella vincente nel nostro partito, li stanno convincendo ad abbandonare non solo la militanza attiva, ma anche il consenso elettorale al PD.
Queste defezioni individuali (la “scissione silenziosa”),  se sul  piano personale risulteranno irrilevanti e inefficaci,   non potranno che portare a  un’implosione  del PD o a un suo snaturamento politico e sociale.
Non possiamo, poi,  che esprimere la nostra sofferenza per il loro allontanamento, avendone apprezzato, nel corso di questa lunga e tormentata stagione congressuale del Partito, le capacità, il disinteresse personale, l’energia morale e intellettuale: persone speciali che il PD non si può permettere di perdere. Ma l’unico modo per tentare di fermare questa lenta emorragia è creare un gruppo politico dove elaborare il punto di vista di sinistra….. PERCHE’ LA SINISTRA è LA SOLUZIONE,  NON IL PROBLEMA.
 
-          LA LEOPOLDA DI SINISTRA
L’obiettivo di questo appello è quindi quello di permetterci di avere uno spazio politico ufficiale in cui riconoscerci e richiamare i delusi. Dove elaborare proposte, respingendo l’accusa alla sinistra di essere sorpassata, conservatrice, inadeguata ai tempi moderni. E’ la destra,  difendendo per definizione i privilegi, ad essere conservatrice.  E’ la sinistra, insoddisfatta delle condizioni delle classi subalterne, ad essere progressista. Questo non è un futile schematismo conoscitivo della realtà, è il riconoscimento che responsabili di questa crisi epocale non sono i pensionati e i lavoratori, che si sono visti dragare dai governi di Berlusconi 700 miliardi in favore dei più ricchi, ma la bolla speculativa della  finanza corsara con i conti nei paradisi fiscali.... Di sinistra c'è bisogno e la sinistra si deve organizzare per varare  un progetto diverso, alternativo al neoliberismo blairiano che ha vinto nel nostro Paese. Lo deve fare:
1)        Perché è ormai chiaro a tutti il fallimento de “la mano invisibile” del capitalismo finanziario
2)        Perché c’è bisogno di una sinistra non testimoniale, o da salotto, nè il comitato personale  da convocare alle scadenze elettorali e ai gazebo per le primarie
3)        Perché la linea non può essere dettata in diretta TV:  c’è bisogno del confronto con la base a cui va spiegata con chiarezza la situazione in cui siamo
4)        Perché va ricostruita al più presto la fiducia nelle Istituzioni, screditate dai populismi di ogni colore: con Istituzioni deboli c’è il Far West,  dove i primi  stracci a volare sono i più deboli…..
5)        Perché bisogna imparare a distinguere: la destra non è uguale alla sinistra e i politici NON sono tutti uguali, da  rottamare,  così come fra chi protesta con i forconi c’è l’evasore fiscale che si presenta con il SUV o la Jaguar ai blocchi stradali, e c’è chi ha perso il lavoro, o non l’ha mai avuto, o chi teme di non trovarlo mai e sono tutti lì, tutti uguali, insieme senza rappresentanza ….
6)        Perché i partiti personali, ridotti a comitati elettorali, hanno mano a mano chiuso i canali di comunicazione con le persone contente, d'altronde, per 20 anni, di delegare al “ghe pensi mi” di Berlusconi.  Si è smarrita la ricerca solidale e collettiva delle soluzioni ai problemi,  risolti sempre più nella solitudine del favore, piuttosto che nella rivendicazione comune dei diritti …..
 
-          LA  SOLUZIONE  E’  NELL’EUROPA  POLITICA
Oggi, come dice Reichlin,  lo stato- nazione è di fatto impotente a governare i processi finanziari (vedi le bolle speculative e i mutui subprimes capaci di mettere in ginocchio anche gli USA...);  si può però inchiodare il nostro Paese alla responsabilità di risolvere quei nodi che ci rendono non competitivi per le insufficienze, i ritardi, le corruzioni, la criminalità, senza far cadere, per inettitudine, miopia o malafede  tutto  il peso sul costo del lavoro? L’assuefazione, la rassegnazione, la perdita progressiva di identità, di diritti, di speranza, in orizzonti che si fanno sempre più angusti, ci portano ad accettare ciò che mai avremmo pensato di accettare, in un piano  inclinato del ricatto. Alla gente semplice  è più facile, come fanno i nostri avversari, indicare come responsabili gli immigrati che portano via il lavoro e che si offrono per salari da fame fino ad accettare forme di schiavitù (come negli scantinati di Secondigliano, a Prato o a Rosarno). Ma solo a livello sovrannazionale è possibile mettere in atto delle strategie di difesa, insomma una nuova Maastricht sociale e politica. Non meno Europa, ma più Europa per fronteggiare le fughe di capitali nei paradisi  fiscali e le delocalizzazioni negli inferni salariali….

Angelica Lubrano
Quiliano (SV)

 

APPELLO AI NOSTRI DIRIGENTI DELLA SINISTRA DEL PD