Commissione forme di partecipazione - Circoli territoriali - Motivi di urgenza
Colmare rapidamente la vacatio politica a livello territoriale, specialmente in presenza di problemi urgenti e improcrastinabili quali, per il territorio della provincia di Savona, la questione della piattaforma di Vado, del rischio di messa in liquidazione della Ferrania, del trasloco della Piaggio, ecc… tutte questioni che necessitano di una presenza politica del PD a 360° e di una sua capacità piena di iniziativa.
Non disperdere l’onda di entusiasmo dello spirito delle primarie dei tanti in attesa di organizzarsi in militanza attiva.
Assumere iniziative a sostegno del governo Prodi a difesa del quadro politico, in grave rischio di decomposizione. I nostri avversari politici potrebbero spingere l’acceleratore della crisi di governo approfittando della debolezza provocata dai lavori di costruzione del PD.
Quindi benvenute le indicazioni per la modalità di costituzione dei circoli territoriali e della formazione dei gruppi dirigenti, ma la necessità e l’urgenza non devono esimerci dall’esprimere quelle riflessioni e quelle perplessità utili alla determinazione di organismi più efficaci e più democratici.
Dubbi e riflessioni
Procedo intanto per punti:
allargamento: entro o oltre la platea delle primarie? Partito aperto o chiuso? Liquido o solido? Si è scelto di chiuder il partito entro la platea delle primarie ( zona solida dedicata alla militanza attiva) e di lasciare ai simpatizzanti e agli esterni alla platea dei fondatori la partecipazione (liquida) ai forum tematici e alle future elezioni primarie.
Quale sarà il processo di formazione delle decisioni ( future candidature, scelte di sviluppo territoriale, alleanze, ecc…) in questo partito? Mi sembra del tutto assente dal documento relativo ai circoli territoriali quale sarà il potere decisionale dei diversi livelli di organizzazione. Può apparire una domanda sterile (ora facciamo i circoli poi decidiamo cosa devono decidere) ma la puntuale (e puntuta) precisazione di parametri di composizione delle liste fanno presumere che questo (il circolo) diventi il primo livello di organismo decisionale, eludendo pertanto a priori la possibilità che le scelte più importanti siano demandate al corpo più vasto degli elettori attraverso primarie o consultazioni.
Si chiarisce che i circoli nasceranno là dove si possa dimostrare di avere risorse e sedi appropriate. Ma come si reperiranno le risorse necessarie? (La questione finanziaria non è correlata solo al dato quantitativo della partecipazione e del consenso, ma anche a quello qualitativo, cioè etico. Doc. del 5/12/07)
Vale la spesa poi immobilizzare in sedi, utilizzate solo per qualche riunione mensile, risorse finanziarie che potrebbero avere una migliore ricaduta in termini di acquisizione di consenso?
Come evitare infine che, non per malafede ma per reiterazione di ciò che si conosce o per pigrizia, si torni a riproporre con poche modifiche superficiali la forma partito precedente?
Appare evidente a tutti che le questioni suesposte non sono di lana caprina ma attengono al futuro del nostro partito, alla questione morale del reperimento delle risorse, al tipo di coinvolgimento dei militanti e dei simpatizzanti, ecc…

15/12/07
Angelica Lubrano
Quiliano (SV)

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