Il populismo berlusconiano troppo simile, purtroppo, ad altri populismi.
Il metodo di B. è quello di intercettare la stanchezza e la rabbia popolare per le tante cose che non funzionano, non per risolverne i problemi, ma per abbattere definitivamente le strutture portanti del Paese, trasformandolo in una jungla senza regole, dove vince il più forte, cioè lui. Facciamo degli esempi:
Che nella scuola ci fossero dei problemi (basso livello di scolarizzazione degli Italiani, forte abbandono, scarsa capacità di modificare il profilo d’ingresso degli allievi ….) era chiaro a tutti e molti di noi denunciavano i fatti facendoli risalire correttamente alla scarsa attenzione dedicata alla scuola dai vari governi, mai impegnati veramente a riformare la scuola italiana per allinearla con i sistemi scolastici europei.
Che nella giustizia fossero presenti gravi problemi di inefficienze e di disorganizzazione chiunque legga i dati delle migliaia di pratiche giacenti è consapevole dei mali di una giustizia priva di risorse e oberata da una pletorica struttura organizzativa, bisognosa pertanto di interventi strutturali massicci.
E potrei continuare con altri settori dalla stampa alla pubblica amministrazione, ecc….
Ma ecco il genio propagandistico di B.: la colpa è di insegnanti, magistrati, impiegati , giornalisti tutti comunisti e scansafatiche.
I grillini oggi rischiano di divenatre strumentali alla vittoria della destra, come già accaduto purtroppo in altre tornate elettorali.
Che la politica presenti gravi problemi non sono stati i grillini a metterlo in evidenza, ma le inchieste di Mani Pulite dei primi anni ’90. Che ci sia, quindi, la necessità di riforme è chiaro a tutti e gli Italiani ci hanno anche provato. Che la selezione dei politici non ci piace perché fondata su cooptazioni , familismi e altre pratiche indecenti è chiaro a tutti se è vero come è vero che abbiamo fra gli eletti i Trota e le Minetti ….
Ma appartiene alla logica berlusconiana l’idea di distruggere il sistema democratico fondato come recita l’art. 49 della Costituzione sui partiti “ Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”
Senza partiti: “Ghe pensi mi”

Il populismo berlusconiano