Nelle decine di commenti letti qua e là su FB c'è il nocciolo della questione opposizione: la sindrome classica dei capponi di Renzo. Pronti a beccarsi mentre il mondo se ne va a .....
Ma quando capiremo che il regime berlusconiano, strisciante ma più subdolo, ci sta portando in una deriva morale, economica, sociale e culturale devastante? Quando capiremo che gli italiani hanno dato il meglio quando sono riusciti a mettere da parte le pregiudiziali ideologiche e hanno trovato un punto di sintesi capace di vincere il fascismo, di ricostruire l'Italia a pezzi, di lottare contro il terrorismo? Cosa credete che sia stato facile per i nostri nonni partigiani dimenticare i torti subiti dai monarchici, dai badogliani, dagli stessi cattolici fino a un certo punto sostenitori del Mussolini concordatario? Abbiamo trasferito in politica la stessa competizione esasperata che domina l'economia globale, tutti contro tutti. Nello stesso PD, ciascuno dei big, per ritagliarsi uno spazio personale, invece di operare rapidamente all'amalgama delle diverse anime ha continuato a contrapporre giovani contro anziani, donne contro uomini, nord contro sud, dipendenti contro autonomi ....bersaniani, contro franceschiniani, contro veltroniani, bindiani e lettiani e poi le divisioni locali. E a ogni competizione (primarie, congressi, lotte elettorali) esce il peggio di tutti. La competizione finisce ma resta la bava venefica di tutto ciò che di male si è detto per sminuire l'avversario. Dobbiamo convincerci che il PD ora non può che essere un tavolo a cui sedersi per cercare insieme con giudizio una soluzione e una sintesi faticosa, ma alta per superare con orgoglio e coraggio anche questa ennesima congiuntura storica.

L'opposizione e la sindrome dei capponi