Sto cercando di scoprire interesse nel contesto in cui mi sto trovando; non
so se riuscirò ad inserirmi nell’argomento che si sta sviluppando,
forse non esalta il mio stato d’animo, probabilmente dipende dalla incapacità
di concentrarmi. Mi scuso con i presenti, invidiandoli per la loro accorata
partecipazione, mi allontano e… vado fuori a fumare.
Vorrebbe essere un pretesto per allontanarmi da una ritualità che il
convivere comune riserva di tanto in tanto; quel che è certo, in questo
momento, mi va di interloquire con me stesso, una scelta che ritengo inderogabile
e particolarmente compulsiva.
Accendo inconsciamente una sigaretta, non soltanto per il piacevole ed effimero
desiderio che ogni volta cerco di assaporare, ma… per scrutare con curiosità
morbosamente introspettiva attraverso le voluttuose spirali che si propagano
salendo in alto sino a disperdersi dell’aria e poi scomparire. In queste
vorrei, nel più breve tempo possibile, prima che svaniscano, cercare
quello che non ho mai saputo o voluto raggiungere.
Mi trovo al cospetto di una realtà, l’evanescenza sottile e profumata
di un filo di fumo, che mi attira verso l’alto prima di svanire nel
nulla. Quel nulla che spesso ti coinvolge nella quotidianità e che
vorresti ad ogni costo dimenticare nel seguire quei sogni che ti prendono
per mano, anche per pochi attimi, per non ritrovarti, inevitabilmente, in
un mondo di cui è sempre più difficile prendere coscienza.
Elio Carpi